A febbraio ripartono le visite alla casa di Varenne
Villanterio (Pavia) – Varenne è nel suo ventottesimo anno ma a detta del suo giovane veterinario Federico Funghi, che nella Tenuta Il Cigno di Villanterio, provincia di Pavia, il più grande campione dell'ippica ne dimostra almeno dieci anni di meno.
Di lui si occupa una lad, Daniela Zilli, che ogni mattina – presto – trova il Capitano già sveglio nel suo box e lo accoglie con una carezza. Dopo la 'colazione' è tempo di paddock, di scorrazzare un po' libero, prima di una passeggiata, dove l'occhio del Campione è sempre attento alla pista che rappresenta ancora una tentazione forte: è un ex da tanto, sono passati più di vent'anni dalla sua ultima corsa, ma la vista del tracciato da corsa ne risveglia i ricordi.
E' in quel momento che la sua 'tata' di oggi deve trattenerlo, indurlo a proseguire nella passeggiata, evitando che quel patrimonio dell'ippica si agiti, tiri quasi a volere un sulky da trascinare sulla sabbia, quelle ruote da far scorrere veloci sulla pista di un ippodromo come questo campione unico e straordinario ha fatto tante volte in tutto il mondo.
Due Prix d'Amèrique e tre Lotteria di Agnano oltre al Derby una sintesi per difetto dei successi di Varenne che da stallone ha prodotto numeri straordinari: duemila cinquecento figli che sono scesi in pista dalla stagione 2006, una stagione corta quella dei suoi primi prodotti – i due anni iniziano a correre in estate -, poi dal 2007 ogni stagione hanno calcato le piste di trotto soltanto tra i nati in Italia circa 360/370 figli di Varenne ad ogni annata. Cavalli veloci e vincenti tanto che dal 2006 a questo inizio del '23 (18a stagione in pista dei figli del Capitano) i figli di Varenne nati in Italia hanno vinto qualcosa come 65 milioni di euro con il picco nella stagione 2011 quando con 375 prodotti scesi in pista il bottino dei varennini fu di 5 milioni e 391 mila euro.
Cavalli di classe e veloci, ben 877 eredi di Varenne hanno corso con un tempo di almeno 1.12 al chilometro. Vernissage Grif, lo splendido sauro allenato dai Gocciadoro, è quello che forse assomiglia di più a Varenne nel modo di correre: Vernissage, che ha preso il mantello biondo da Ialmaz, la madre del Capitano che era saura, è un cavallo potente e attaccante come il grande campione che Giampaolo Minnucci portò al trionfo due volte nel Prix d'Amérique di fine gennaio a Vincennes, che quest'anno potrebbe vedere al via anche Vernissage Grif.
Intanto, a febbraio ripartiranno le visite al campionissimo che è ancora di proprietà del napoletano Enzo Giordano. Molti giovani non sanno chi è stato Varenne, così si è deciso di allestire a Villanterio un museo dedicato a lui, con foto, articoli e cimeli (la coperta, il frustino, i trofei vinti) in modo da dare la possibilità ai visitatori di conoscere la storia di questo trottatore unico. Sarà possibile prenotare una visita gratuita scrivendo a info@varenne-official.com.