Addio a Maria Gabriella Incisa di Camerana: una di noi
Ci sono cose non vorresti fare mai. Una di queste, è salutare gli amici. La vita, però, non fa sconti e capita gli amici vadano altrove, con la silenziosa leggerezza di una falcata di galoppo.
Ci ha lasciati così, sgomenti e ammutoliti, Gabriella Incisa di Camerana, gran donna di cavalli, di testa e di cuore, di passioni mai sopite e di immensa generosità.
Una malattia veloce e crudele - in un unico post fb di fine agosto chiedeva di accendere una candela per lei, un aiuto a distanza per aiutarla a superare il periodo difficile - ha avuto la meglio, in pochi mesi, sul suo corpo. Ma, fino all'ultimo, non sul suo spirito, sul suo coraggio e sulla sua forza d'animo.
In Tunisia da trent'anni, ha sempre pensato agli altri, Gabriella, ai meno fortunati, offrendo assistenza e supporto ai bambini e agli animali che li aiutano. Una dedizione viscerale. Fino all'ultimo.
Gli anni recenti non sono stati facili. Ricordo la sua voce rotta dal dolore dopo la perdita dell'amatissimo Onci, della sloughi Dounia, ricordo lo strazio di decisioni atroci che aveva dovuto prendere e la sua rabbia per non aver potuto fare di più.
Ma c'erano altri progetti, solidarietà, nuovi puledri, i pony Mogods a rischio di estinzione, i gattini randagi che trovavano famiglia, la battaglia contro l'autismo - cui teneva tanto - e Gabriella, l'amazzone bionda, ogni volta si è rialzata. Fino all'ultimo.
Accanto alla memoria delle nostre chiacchierate, sui cavalli, sui cani, sull'addestramento e sul benessere, principio fondante di tutto il suo lavoro al Centre Hippique Mahdia, oggi brucia il rimpianto di non avere mai accettato gli innumerevoli inviti a raggiungerla. Una volta, scherzando, mi ero candidata a farle da groom. "Salta sul primo volo!", mi disse. Ridemmo insieme, commentando le difficoltà del fai da te nei lavori in scuderia.
In questi giorni, che avvicinano al Samhein, i confini si assottigliano e i mondi si avvicinano. Gabriella ne era convinta. Accenderò un'altra candela per il suo viaggio.
Ciao Gabi, amica mia, amica nostra, una di noi. Galoppa leggera, nuovamente in sella a Onci e con Dounia al fianco. Sit tibi terra levis.