L'Arco di Parigi, la corsa più attesa, domenica a Longhcamp
PARIGI. E' la capitale con ancora fresco il ricordo di un'estate magica per quell'Olimpiade che ha regalato spettacolo, emozioni e grande storie di atleti. In un luogo che ha il potere attrattivo per i suoi monumenti, i dipinti, la moda, i formaggi e i vini, per quelle strade che sono state palcoscenico ideale del cinema di Francois Truffaut, domenica si ripete per l'edizione 103 il rito della corsa dei cavalli più attesa, il Prix de l'Arc de Triomphe, 2400 metri tra le quinte rosseggianti del Bois per una borsa di 5 milioni di euro, alle 16.20.
La prima corsa partirà alle 13.55, poi una corsa ogni trenta minuti per un pomeriggio di grande ippica. I blues hanno alzato il trofeo dell'Arco per ben 67 volte, sono diciassette i successi britannici, nove quelli della verde Irlanda.
Sui siti francesi non conteggiano i successi italiani, dicono soltanto il tricolore non sventola sul pennone più alto di Longchamp dal 1988, storia del trionfo dell'indimenticabile Tony Bin, giubba giallorossa con stella di Lucianone Gaucci.
Andrè Fabre è l'allenatore primatista dell'Arc, otto successi nella classica delle classiche (si disputa dal 1920). Il 'muto' di Chantilly sellerà tre suoi allievi, di cui uno molto considerato nel betting, si chiama Sosie, è un figlio di un laureato di questa corsa, Sea The Stars, e nel suo curriculum figurano i successi nel Grand Prix de Paris di gruppo 1 e il Prix Niel, di gruppo 2. Il Racing Post gli attribuisce un rating da potenziale vincitore, 132.
Al betting si gioca a 5 contro uno, secondo cavallo della corsa dopo il favorito che è il francese Look De Vega, laureato del Prix du Jockey Club che ha perso l'imbattibilità al rientro settembrino quando era 'grosso' al tondino e non era ancora pronto. I rumors lo descrivono centratissimo nel lavoro 'forte' svolto la settimana scorsa. Il derbywinner francese è una bella storia di famiglia perché lo allenano in due, Carlos e Yann Lerner, sono padre e figlio.
L'alloro del Prix du Jockey Club era già un upgrade signicativo nella loro carriera da trainers, adesso c'è addirittura la possibilità di scrivere un pezzo importante di storia del turf transalpino. Il favorito si gioca a quattro contro uno, tra i più seguiti dagli scommettitori anche Los Angeles e Shin Emperor.
Il primo è la carta giocata da Aidan O'Brien, sei contro uno per la speranza irlandese. Il secondo è 'l'esport de tout un peuple' come ha titolato mercoledì mattina Paris Turf. Shin Emperor viene dal Giappone, è arrivato in Francia a fine agosto per alloggiare a Chantilly e preparare l'ennesimo assalto del Sol Levante alla corsa che consegna alla gloria imperitura. E' stato già terzo, con un'ottima performance, nelle Irish Champion Stakes e potrebbe essere il cavallo giusto per regalare ai nipponici quel sogno che inseguono dal 1969. Lo hanno sfiorato diverse volte e potrebbero realizzarlo con un cavallo nato e allevato in Francia dato che Shin Emperor è figlio di Siyouni.
Lo allena Yoshito Yahagi e si gioca a 13 contro due. Il quadro dell'Arc 2024 sembra questo, un poker di favoriti con il derbywinner francese, un fondista di Fabre, la punta irlandese e il Grande Sogno di un popolo intero, gentile e delicato, il Giappone.