Transizione alimentare: dall'attività in pista all'alimentazione naturale
Con questo articolo continuo a raccontarvi la conversione a sella e a Gestione Naturale della bella Keep On Search, cavalla che ho ritirato dalle corse di galoppo nel novembre 2020. In particolare, parleremo di alimentazione.
Questo aspetto è piuttosto interessante perché spesso rappresenta un vero e proprio problema per gli ex cavalli da corsa, come pure la sferratura, tema in parte già trattato in un precedente articolo e che, tra alti e bassi del tutto prevedibili, sta procedendo veramente molto bene.
Ma perché dico che è un aspetto difficile quello dell'alimentazione di questi cavalli? Non è raro vedere Purosangue fuori carriera magri o comunque difficili da mantenere nelle condizioni ottimali, soprattutto se li si vuole alimentare in maniera sana,.Quali sono i motivi?
Chiariamo che un leggero dimagrimento immediatamente dopo l'uscita dall'attività in pista è, frequentemente, abbastanza prevedibile e fisiologico, non è invece normale il prolungarsi di tale problema. Negli ultimi 16 anni ho gestito molti cavalli, tra cui diversi PSI e, l'esperienza fatta con ognuno di essi, tra ricerca, successi ma anche errori e tentativi vari, mi ha portato a ciò che vi descrivo oggi. Prendere una Purosangue scartata e descriverne la sua conversione a Gestione Naturale e a sella, è per me una sfida con me stessa. Un’esperienza che sta vedendo mese dopo mese il completamento degli esperimenti durati anni a riguardo, un successo che Keepy mette in evidenza con le sue ottime condizioni psico-fisiche.
Ma non perdiamoci in chiacchiere e iniziamo! Perché è difficile mantenere in condizione uno di questi cavalli? Specifichiamo che il problema non è la razza ma l'uso precoce e molto spinto che è stato fatto dei soggetti che intraprendono la carriera alle corse. Anche se ritirati molto giovani, rimane il dato di fatto che il debutto, e la preparazione per esso, richiede una gestione e un allenamento molto spinti in tenera età. Avremo a che fare quindi spesso con un soggetto stressato, che quasi sempre presenta problemi gastrici. Va valutata inoltre molto attentamente la presenza o meno di ulcere e gli effetti causati da eventuali medicinali utilizzati. Inoltre un Psi correttamente allenato e gestito alle corse, come è stato per Keepy fino al giorno precedente a quando la presi con me, è un atleta in piena attività, senza un filo di grasso e molto muscoloso. La drastica inevitabile variazione di lavoro, gli farà perdere velocemente gran parte della muscolatura, lasciandolo spesso visivamente più secco di quando lo abbiamo ritirato. Questo è accaduto anche per Keep On Search ma, correttamente seguita, non solo ha rimesso velocemente peso, è anche diventata nel giro di un anno una magnifica montagna di ciccia e muscoli (corretti per l'attività a sella tra l'altro). Termino questa premessa dicendo che non tutti sono fortunati come Keepy, se non fanno i tempi spesso sono abbandonati a sé stessi in box prima di essere avviati a una nuova, sempre che la trovino, carriera, e che quest’ultima si può trascinare ancora in corse via via minori, prima di arrivare a noi.
Lo stress passato e quello iniziale dato dal cambiamento dello stile di vita.
Nella mia esperienza, il limite maggiore alla ripresa di peso sono appunto lo stress e la eventuale gastrite: per quanto diate da mangiare al cavallo, se questo non sta bene, indipendentemente dalla razza, faticherà a prendere peso. Dobbiamo quindi mettere l'animale prima di tutto in una condizione di benessere ambientale tale che possa guarire, se questo è necessario e/o possibile, quindi usare le sue energie per rimettersi in buone e poi ottime condizioni. Un cavallo stressato, non importa quali mangimi tra i più costosi sceglierete, non avrà un aspetto sano e, a un Psi, non basta un prato o un bel box comodo per sentirsi bene, ha bisogno di tempo e di cure per riprendere una routine al di fuori del mondo delle corse.
La transizione alimentare. A transizione di Keepy completamente avvenuta, e ben riuscita, condivido con voi il nostro percorso. Premetto che non sono un veterinario né una alimentarista, quindi prendete quello che vi dico a titolo informativo, basato sulla mia esperienza e ricerca personali. Uscita dalle corse Keepy mangiava 5 kg di mangime al giorno, dose anche abbastanza limitata se paragonata a molti suoi colleghi. Era infatti a mio parere gestita al meglio in quel contesto, le veniva fornito parecchio fieno, mentre invece spesso questi cavalli mangiano poco fieno rispetto al mangime, aspetto potenzialmente molto dannoso per stomaco e intestino.
Questi 5 kg erano per metà fioccato misto di orzo e mais e per metà avena. Come faccio sempre, presi due sacchi dello stesso mangime per iniziare la transizione. Il mio obiettivo era ridurre progressivamente la dose di concentrati e convertire la cavalla a una alimentazione naturale, cioè prima di tutto priva appunto di mais e orzo, ogni componente va però tolto lentamente per permettere alla flora microbica di adattarsi al cambiamento. Nell'arco di un mese (metà novembre/metà dicembre) sostituii quindi molto gradatamente tali concentrati con un mangime energetico ma a basso contenuto di amidi, raggiungendo la dose stabile di 2 kg al giorno, oltre a fieno a completa disposizione h 24 e a pellet di fieno aggiuntivo (privo di melassa), 1 kg (per assicurarmi che la cavalla mangiasse volentieri la giusta dose di fibre a cui non era abituata). Alle pietanze, il cui mangime conteneva una percentuale di lino estruso, aggiunsi, sempre progressivamente, 150 ml di olio di semi al giorno, per apportare grassi in maggiore quantità. In questo primo periodo diedi un rimedio naturale preventivo contro la gastrite, che dovetti ripetere per altre 2 volte nei mesi successivi, in concomitanza con lievi disturbi che si presentarono ai cambi meteorologici invernali. Dobbiamo sempre tenere presente che i concentrati si forniscono in dosi non superiori al kg per volta, per evitare di sovraccaricare l'apparato digerente, Keepy quindi prendeva le pietanze tre volte al giorno, oltre ovviamente il fieno lasciato sempre a disposizione.
Questa dieta andò avanti per altri 3 mesi: pochi amidi, tanto fieno, sostituii però il pellet con un wafer contenente solo fieno, 50% di graminacee e 50% di erba medica (questa si consiglia che non ecceda il 10% circa della dieta totale per evitare eccesso proteico). Giunta la primavera, ridussi gradatamente il mangime commerciale a basso contenuto di amidi per sostituirlo del tutto con la sola avena (preferisco dare direttamente le materie prime), aggiunsi lino estruso (tolsi invece l'olio perché senza concentrato la cavalla non lo gradiva) e aumentai la quantità degli stessi wafer, sempre ovviamente oltre al fieno a volontà.
A questo punto la cavalla era proprio bella, con giugno però mi arrivò il nuovo fieno che aveva una percentuale proteica del 10% , iniziai a ridurre i wafer per non eccedere, rimase solo avena e lino estruso. Quando la cavallo fu addirittura leggermente in sovrappeso tolsi anche le ultime integrazioni, lasciando solo un nucleo minerale vitaminico (30 grammi al dì a cavallo) che do ad ogni soggetto del branco. Ah si, il branco! Perché in tutto questo, dal suo arrivo Keepy fu alloggiata in paddock con capannina e un solo amico per iniziare, introdotta nel branco molto gradatamente, fino ad essere trasferita h 24 nel gruppo più numeroso a inizio estate, avendo a disposizione anche il terreno a pascolo. In passato commisi l'errore di ridurre l'integrazione a un Psi che stava finalmente bene dopo molti patimenti, in quel caso non fu la cosa giusta da fare, avrei dovuto tarare meglio una dieta di base... sulla base di questa esperienza mi aspettavo di dover apportare più sostanza a Keepy con l'arrivo dell'inverno, invece non fu così. Siamo a febbraio, vive esclusivamente in paddock di montagna (750 mt di altitudine), e non do altro se non ottimo fieno e l'apporto vitaminico. Aggiungo una postilla, è l'unica cavalla attualmente che veste la coperta da paddock, impermeabile ma leggerissima, per aiutarla a non disperdere troppo calore in questi primi inverni, l'anno prossimo mi dirà lei se e quanto sarà necessario ricorrervi.
La muscolatura. Essendo una istruttrice di equitazione, non posso trascurare anche l'aspetto di preparazione atletica di questi cavalli. Ogni cavallo che vedo devo per forza valutarlo anche dal punto di vista muscolare, è più forte di me! Tanti Psi, che magari sono in buona condizione fisica, hanno però un cattivo tono muscolare oppure mantengono per tutta la vita il “retaggio” posturale della loro attività alle corse, io invece cerco di renderli armoniosi ed equilibrati sotto questi aspetti con l'esercizio salutare. Dico questo perché, come ho detto, una buona alimentazione è importante ma solo se si basa sul benessere psico-fisico dell'animale, in questo comprendo anche l'adeguata attività. Ho già trattato di questo in un precedente articolo, tema sicuramente che verrà ripreso e arricchito più avanti.
Tempo, serve tempo e tanto amore, non solo con i Psi ma con tutti i cavalli da riabilitare a nuova vita. Spero che questo progetto SECONDA VITA che porto avanti con Keep On Search, grazie al sostegno di Cavallo2000 e del marchio Fedda, possa aiutare tanti cavalli, non solo gli ex racehorses.
Giulia Gaibazzi www.equitazioneinarmonia.it, autrice del libro Guida al Rispetto del cavallo - Equitare Edizioni. In Foto Keepy, gennaio 2022.