CAPANNELLE - Domenica il Convegno sul Trotto a Roma
A fine 2012 il trotto romano entrò in crisi. Il più funzionale e moderno ippodromo d’Europa - nato a fine Anni Cinquanta per ospitare sella e sulky, poi destinato soltanto ai trottatori - veniva chiuso e purtroppo incautamente depredato di quanto vendibile anche per pochi euro. Le scuderie che non avevano centri di allenamento cui subito appoggiarsi misero su piazza i migliori soggetti ma, qualsiasi marchingegno proprietari e allenatori potessero inventarsi, la Capitale era senza pista e infatti il Derby prese subito la strada per Agnano.
A risolvere la situazione pensò Alessandro Cochi, oggi alla Regione Lazio allora mentore del sindaco Gianni Alemanno per i problemi sportivi romani. In perfetto accordo, primo cittadino e responsabile sport affrontarono con HippoGroup Capannelle la possibilità di creare un trotter all’interno degli anelli del galoppo di Via Appia, struttura che già nel 2014 veniva inaugurata.
Riapparve il Nastro Azzurro e il sereno sul trotto capitolino.
I conti senza l’oste però non tornano mai e in questo caso, immemore di essere state gratificate da tanta solerzia, a complicare costi e ricavi furono le successive amministrazioni comunali, prima quella della Raggi e oggi quella di Gualtieri. Le quali, come proprietarie degli oltre 140 ettari del maggiore impianto sportivo di Roma Capitale, hanno iniziato a deliziare - con i loro amabili interventi - l’ippica dell’Urbe, già alle prese con crisi di pubblico e visibilità.
Per cercare di capire quale futuro attende Capannelle, Cochi ed un gruppo di validi addetti ai lavori domenica, giorno del Derby di Trotto, alle 10’30 si incontreranno nella Club House dell’ippodromo in un convegno che ha tutta l’aria di far comprendere alla Direzione MASAF per l’Ippica - ed al suo responsabile Remo Chiodi presente in sala - che non basta programmare, ma occorre difendere con i denti il proprio patrimonio di impianti, soprattutto storici. E che voler rilanciare trotto e galoppo con le piste di Via Appia a mezzo servizio sarebbe come affrontare la traversata dell’Atlantico con una vasca da bagno