Superfrustino a Cesena domani il gran finale
CESENA. Le luci del Savio e la passione della Romagna accolgono martedì la finale del Superfrustino 2018, puntata conclusiva del lungo percorso costruito attraverso cinque semifinali, tappe dalle quali i migliori driver del panorama nazionale si sono sfidati tra perle di classe e decise interpretazioni, piacevoli sorprese e qualche inevitabile polemica.
Per la Finale, nomi emergenti e professionisti dal ricco palmares scendono a Cesena per dare lustro alla manifestazione che Edy Gubellini vinse nella prima edizione, datata 1995 tracciando il solco cui hanno aderito fior di campioni, dall’erede designato Pietro, al grande Enrico Bellei che nel 2017 si affermò per la quarta volta sulla rivelazione Francesco Virzì, passando per Roberto Andreghetti e Roberto Vecchione senza dimenticare il secondo, rocambolesco successo di Alessandro Gocciadoro nel 2011, quando il professionista emiliano venne chiamato in extremis a sostituire un collega (Bellei) aggiudicandosi sorprendentemente il titolo; o la spettacolare vittoriosa retta d’arrivo di Samurai Be e Gaby Gelormini che nel 2016 regalarono uno splendido spot alla kermesse.
In un immaginario vernissage sfilano i dieci contendenti e ad aprire la passerelle è l’inimitabile Jos Verbeeck, il “Diavolo Belga” che torna a Cesena a festeggiare la sua ennesima resurrezione agonistica seguito dal francese Romain Derieux, il reuccio della Cote D’Azur balzato agli onori della cronaca grazie al campione Dijon, mentre per Renè Legati la trasferta romagnola per la seconda finale, rappresenta la consacrazione definitiva. Alessandro Gocciadoro è un professionista di caratura internazionale, la medesima riconosciuta a Giampaolo Minnucci, l’uomo di Varenne.
Beniamino della tribuna bolognese, Andrea Farolfi è catch di primissimo livello dalle numerose vittorie classiche, mentre la metamorfosi di Alessandro Raspante ha portato l’ex gentleman siciliano trapiantato in Romagna ai vertici in qualità di professionista a tutto tondo. Torna in Romagna Massimiliano Castaldo per ribadire le indiscusse doti che ne fecero uno degli idoli di San Siro e la scuola campana a proporre la dedizione e le qualità di Vincenzo D’Alessandro Jr, il “manine dolci” cantato da Salvio Cervone.
Chiudiamo il virtuale sipario della presentazione con Lorenzo Baldi, un esempio per i giovani, una certezza per gli appassionati, le cui vittorie spaziano dagli spensierati Anni ‘80 sino ai giorni nostri, tutte legate da un magico fil rouge di classe e professionalità.