Francesca Donadio, interpretazione vincente al trotto montato
MILANO. Mercoledì 15 gennaio, ippodromo Snai San Siro, settima corsa del convegno di corse al trotto. E' il closing di giornata, con il trotto montato, jockey e amazzoni in sella. Sono le 17.25, si accendono le luci su Milano, sullo sfondo quell'architettura che va verso il cielo, il volto nuovo della Città, disegnato ai tempi dell'Expo.
All'ippodromo, sulla nuova pista di trotto inaugurata la scorsa estate, i cavalli fanno il loro ingresso, ad entrare per primo, Baccani, con in sella Emily Bellei, i capelli biondi fuori dal casco e il verde e rosso sulla giubba. Lo segue uno dei soggetti più attesi, Joeffry, in casacca bianco-blu.
Quindi entrano la favorita della corsa, Cornelia Op, montata dal jockey leader della specialità, Antonio Monteriso, vestito di giallo-blu.
Pochi giri di lancetta e si prova la partenza. Brillante nella giravolta il numero 8 di Etoile Du Oz, interpretato da Francesca Donadio. Ben centrati in sgambatura anche il 5 di Eclair Magic, colori bianco-blu e la favorita Cornelia Op.
Un'occhiata alle quote al totalizzatore inquadra nel numero 12 Doc Indal il cavallo più seguito al gioco. E' un debuttante al montato, un cavallo di validi trascorsi al sulky, qualità e motore ma anche un soggetto caratteriale, che tira molto. Infatti, fa richiamare subito il primo tentativo di partenza. Lo starter decide di spostarlo nella griglia, in modo che non crei intralci ad altri concorrenti. Il secondo segnale è quello valido, subito il colpo di scena della rottura di Baccani, che era un potenziale protagonista in virtù di precedenti positivi alla sella e feeling con la sua interprete.
Esce molto bene dai nastri Etoile Du Oz, Francesca Donadio prova ad impostare la corsa di testa, anche se si corre sui duemila metri e andranno gestiti i parziali. Etoile, una cavalla baia di 6 anni, è facile alla mano, fluida e con gli zoccoli che rintoccano sulla sabbia. Sembra una salda leader, “se la giocherà fino in fondo” - dicono in tribuna. “E' in gamba, la ragazza”. E la ragazza è Francesca Donadio. E' lei la fantina o se volete l'amazzone di quel numero 8 che tra le luci e il blu che scende sulla pista indica la strada ai compagni di questo 2120 metri, e per alcuni venti metri in più, al monté, la disciplina di origine francese che ogni tanto trova spazio nei programmi di corse degli ippodromi italiani.
Francesca si volta a vedere dov'è Antonio Monteriso. E' alle sue spalle, su Cornelia Op. Zarina e Joeffrey seguono a qualche lunghezza, ma non sembrano in grado di andare a prendere quei due davanti. Il discorso vittoria sarà tra il Campione e la Ragazza. Antonio, il Campione dei jockey al montato, tattica sopraffina e grande energia nei finali. E Francesca, la Ragazza, come la chiamano in tribuna. Quella secondaria che appare qualcosa di suggestivo nella sua elegante architettura e rilucidata da un restauro di esemplare bellezza. La Ragazza ha mano di velluto e anche senso tattico. Lascia scorrere il suo cavallo, senza forzare un parziale. Passo costante. Poi in retta s'arrivo si vedrà. E' lunga la dirittura della pista di trotto di Milano. E arriva quando si è già faticato molto perché tutto è più in grande quando si corre a Milano. L'ampiezza della pista, la lunghezza delle rette. E' talmente bello e disegnato in maniera sopraffina che t'invita alla velocità. E invece per vincere, per tenere fino in fondo devi controllare la scansione dei parziali.
Un occhio al cronometro e un occhio alle disposizioni degli avversari nel plastico della corsa. Eccola la retta. Le luci accese sulla tribuna secondaria, la folla. Il tuo avversario che si avvicina. Arriva alla sella, Cornelia Op sostenuta a braccia da Antonio. Francesca forse ha tenuto qualcosa per il finale. Si muove aerea, coordinata, leggera ma determinata, chiama con la voce Etoile Du Oz, le scappa un 'Dai', c'è un'incollatura da difendere, dieci, otto, sei, cinque metri, i cavalli sembrano tuffarsi in avanti, per vincere di corto muso come dice Allegri, il cavallo sa dov'è il traguardo, il fotogramma decisivo. E' rinvenuto forte Antonio, ma stavolta il Campione non riesce nella rimonta.
La Ragazza, con la mente, il cuore e le braccia quella vittoria l'ha voluta. Ha difeso a dentri stretti anche l'ultimo centimetro. Possono saltare i tappi di un paio di bottiglie che gli appassionati hanno ordinato al bar, c'è da festeggiare quella puntata vincente, qualche euro, sì ma vuoi la soddisfazione di aver preso il vincente dell'ultima corsa e salire sul tram che ti riporta a casa con un 'beh, ragazzi al trotto ci si diverte sempre. Torniamo domenica, dai. Ci vediamo, raga. E saluta la Giulia”.