Il Mulo: un Ibrido che valorizza l'Agricoltura sostenibile.
Approfondiamo con il Prof. Alexander Bergmann il tema legato a questa nostra nuova progettualità legata al MULO ITALIANO.
L'intervento del Professore sarà utile per spiegare anche ai non addetti ai lavori ciò che si nasconde dietro alla scelta di censire e gestire con uno "studbook" una specie ibrida, ai fini della conservazione della Biodiversità.
Importantissimo attivare un focus sull'importanza della gestione degli accoppiamenti tra asini e cavalli per garantire la nascita di muli con caratteristiche specifiche.
Innanzitutto partiamo dicendo che lo "studbook" è un registro che tiene traccia di animali appartenenti a una specifica razza o gruppo, spesso basato su un determinato "fenotipo", vale a dire l'insieme delle caratteristiche fisiche e funzionali visibili di un animale, come taglia, colore del mantello, resistenza, temperamento, e altre qualità morfologiche e comportamentali.
Il ruolo dello studbook è quello di preservare la diversità genetica animale.
Il concetto di "studbook" si è sviluppato per garantire la purezza e la coerenza genetica all'interno di una popolazione animale, permettendo di monitorare e preservare linee genetiche particolari.
Quando un animale viene iscritto in uno "studbook", le sue caratteristiche fenotipiche vengono attentamente registrate, insieme ai dati genealogici (come i genitori, nonni, ecc.).
Questo processo consente di gestire in modo consapevole gli accoppiamenti futuri, per mantenere o migliorare specifiche qualità desiderate.
Nel caso di animali da lavoro come il mulo, lo "studbook" non riguarda solo la morfologia, ma anche la funzionalità, ad esempio la resistenza fisica, l'adattabilità all'ambiente e il temperamento.
L'obiettivo è selezionare animali che mantengano e trasmettano queste caratteristiche, attraverso l'accoppiamento controllato tra cavalli e asini con determinate qualità fenotipiche.
Pertanto anche se il mulo, ibrido per definizione, non si riproduce direttamente il mantenimento di uno "studbook" per un fenotipo specifico garantisce che vengano selezionati genitori con le migliori caratteristiche genetiche per produzioni zootecniche derivate quali muli di alta qualità.
Questo sistema permette di mantenere una popolazione che risponde a esigenze economiche, ambientali e agricole, contribuendo indirettamente alla biodiversità attraverso la gestione attenta delle risorse genetiche.
Conservazione della Biodiversità: perché lo studbook del Mulo è fondamentale
Lo studbook del Mulo Italiano come strumento per proteggere un la Biodiversità agricola
Il concetto di "studbook" assume un'importanza cruciale non solo nella gestione della riproduzione, ma anche nella preservazione di linee genetiche specifiche, con particolare attenzione nel caso di razze o ibridi come il mulo che non possono riprodursi.
Sebbene la riproduzione non sia possibile in questi casi, lo "studbook" diventa un registro essenziale per mantenere e proteggere una risorsa genetica vitale.
Del resto va sottolineato che allo stato attuale nella maggior parte dei Libri Genealogici vengono iscritti anche soggetti maschi castrati (vale a dire che non si riproducono).
Nel caso del mulo, essendo un ibrido sterile, il mantenimento della biodiversità non avviene tramite la sua capacità di trasmettere il proprio patrimonio genetico, ma attraverso il controllo degli incroci tra cavalli e asini che danno origine a questi animali.
Lo "studbook" svolge un ruolo chiave nel monitorare questi accoppiamenti, selezionando con cura i genitori (asini e cavalli) che possiedono i tratti desiderati per produrre muli con caratteristiche fenotipiche specifiche, come robustezza, resistenza fisica, e adattabilità all'ambiente.
Dal punto di vista genetico, lo "studbook" permette di tracciare le linee parentali degli asini e dei cavalli utilizzati per la riproduzione, assicurando che le qualità più idonee vengano preservate nel tempo.
In questo senso, lo "studbook" contribuisce indirettamente alla diversità genetica, garantendo che i riproduttori non siano soggetti a una riduzione della variabilità genetica, un fattore fondamentale per la salute e la sostenibilità a lungo termine delle popolazioni.
Abbiamo approfondito alcuni aspetti con il Prof. Alexander Bergmann
Nato a Heidelberg, in Germania, Alexander Bergmann è un noto antropologo e zoologo, celebre per il suo lavoro nella conservazione di specie rare e per l'analisi delle interazioni tra uomo e fauna .
Con una formazione in Zoologia all'Università di Heidelberg e una specializzazione in Antropologia presso l'Università di Berlino, Bergmann ha costruito un approccio unico, combinando scienze naturali e umanistiche per affrontare le sfide della biodiversità.
Il suo più importante contributo alla conservazione riguarda il cavallo di Przewalski, una specie antica di cavallo selvatico quasi estinta.
Bergmann ha guidato sforzi di reintroduzione nelle steppe mongole e in riserve naturali europee, creando progetti di ripopolamento basati anche sulle tradizioni culturali delle comunità locali.
Nel corso della sua carriera, il Dr. Bergmann ha collaborato con università di fama internazionale come Cambridge e il Museo di Storia Naturale di Parigi, nonché con l'Università di Pechino e l'Università Statale di Mosca, contribuendo allo sviluppo di programmi di conservazione per specie in pericolo in Asia e nell'Europa orientale.
Autore di diverse ricerche quali "The Last Wild Horses: Conservation and Cultural Heritage" e "Human-Animal Coevolution: The Anthropological Perspective," Bergmann ha portato una prospettiva interdisciplinare all'interno della comunità scientifica. Oltre alle sue pubblicazioni accademiche, ha partecipato a documentari e conferenze internazionali.
Attualmente, il Dr. Alexander Bergmann continua il suo lavoro nella conservazione della biodievrsità, collaborando con organizzazioni globali come IUCN e UNESCO, promuovendo l'importanza della diversità genetica e del legame tra specie autoctone e comunità locali.