Le corse handicap salvano il galoppo italiano
ROMA. Alberto Artina, handicapper ufficiale di lungo corso, ha pubblicato uno studio sulle corse al galoppo della stagione 2016. L'analisi propone diversi interessanti dati che evidenziano come nelle corse dei galoppatori sulle piste nazionali gli handicap rendono di piu' rispetto alle altre corse. Quote, media partenti, media scommesse e valori piazza per piazza i parametri presi in esame dal profondo studio di Artina.
Negli handicap le quote del vincitore sono sempre piu' generose, soltanto il 3,70% di questo genere di prove produce quote sotto la pari, contro il 29,62% delle altre corse. La media partenti delle corse ad handicap è di 8,02 mentre le altre corse hanno un indice medio di 6,93. Il divario tra le periziate e l'altra tipologia (condizionate, reclamare, vendere ecc.) è netto anche sul versante del volume scommesse: quando i pesi di una competizione li stabilisce l'handicapper
con una scala che tiene conto del valore della carriera e della forma recente, la media scommessa a corse vola oltre i 50 mila euro, mentre le altre corse faticano a sfiorare la soglia dei 35 mila.
L'ottimo studio del periziatore partenopeo dice altro. Che un handicap sulla piazza elitaria di San Siro produce gioco quasi per 69 mila euro, mentre a Roma ci si ferma a 64 mila. Quando si galoppa in handicap il pubblico apprezza e gioca anche nel Granducato di Toscana, dove Pisa è stabile a 56 mila per corsa con la scala dei pesi che si estende in un arco di chili e addirittura rulla forte il Visarno, con quasi 63 mila euro giocati su ogni handicap sotto la Cupola del Brunelleschi.