Ricerca: antonio lupo - 47 articoli
Il verde di Karim che brilla sul traguardo di Epsom, giubba storica e prestigiosa, la più nobile e amata del turf mondiale, Harzand la illumina con un lampo in un pomeriggio tipicamente britannico, nuvole che corrono rapide e si sfilacciano nel cielo del Surrey e ai bordi della pista la folla immensa di sempre, perché il Derby, quello vero, quello inglese, chiama a raccolta un formicaio umano che invade la conca racchiusa nel percorso a ferro di cavallo, e saluta con un boato l’avvio della grande avventura.
Harzand allunga il filo d’oro della sua carriera e guarda lontano, gli orizzonti si dilatano incredibilmente, lo scenario si disegna a tinte rosa, come merita il team di questo campione assoluto...Veni, vidi, vici per Dylan Mouth, che fa ritorno in Italia nel Milano dopo i mesi trascorsi a Newmarket sotto le cure di Marco Botti, e per Nepal, tedeschina piena di ambizioni che rimpicciolisce le nostre nelle Oaks, non solo lei ma anche le altre venute dall‘estero, tutte pimpanti e cariche di energie per un en-plein che ci umilia nel Derby rosa e ci fa capire il gap esistente tra noi e quanti nell’ippica operano con giudizio, mentre in Italia, come diceva Ginettaccio <gli è tutto sbagliato, gli è tutto da rifare>. Dylan, cavallo superbo, generoso e determinato come pochi, quando si tratta si battere gli zoccoli sul verde di San Siro o delle Capannelle...
NEWMARKET. La mano alzata di Frankie Dettori in sella a Galileo Gold sul traguardo delle 2000 Ghinee, un monito per gli avversari che lo credevano finito dopo la squalifica per doping, dopo un’assenza dalle piste che molti si erano illusi ne avrebbe intaccato il coraggio e la voglia di combattere. Ma ogni volta Dettori si rialza e torna più forte e più grande di prima, brillante, sicuro, impeccabile nella compostezza dello stile e sul Rowley Mile, magico tracciato pieno di gobbe e di insidie che consacra in primavera l’asso dei 1600, il suo trionfo in sella al figlio di Paco Boy è stato schiacciante, lasciando poche attenuanti ai battuti...
MILANO. Dee Dee D'Or ha portato a due i successi in carriera proseguendo imbattuto nell'Emanuele Filiberto il cammino che quasi sicuramente lo porterà al Derby. Il suo primo piano nella listed milanese sui 2000 è risultato meno arduo del previsto e in arrivo Carletto Fiocchi non ha dovuto richiedere a fondo il portacolori di Michela Crecco, netto sul traguardo rispetto a Full Drago e Magic Mystery, i primi tre tutti allenati da Alduino e Stefano Botti...
Il sorriso che torna dopo qualche burrasca, l’ultima volta era finita a spallate nel Gardone con Poeta Diletto solo terzo battuto da Saent e Dylan Dancing quando meritava assai di più, lui che combatte e si difende con le unghie, sventando ogni sorta d’insidia. Nel Parioli il nipote di Selkirk ha mostrato i muscoli, ha dato sfogo a una rabbia che si teneva dentro repressa, ha piegato Quatar Dream che tutti dicevano avrebbe fatto un sol boccone dei nostri per la monta di Frankie, per la giubba della Sceicco che incute sempre rispetto, ma ci voleva altro per domare il pupillo di Alduino e Stefano Botti in un Parioli che ha rilanciato il nostro galoppo...
Tutto secondo i piani, una vittoria in scioltezza, le lunghezze che si dilatano alle sue spalle e gli avversari dominati, come doveva essere, da Circus Couture nell’Ambrosiano, traguardo di spicco sulla strada del Repubblica, anche se la classica di Roma non è più quella di un tempo e si corre il rischio di tradirne le origini per scimmiottare la Francia e proporre una brutta copia dell’Ispahan. Ricerche inutili, paragoni che non esistono, il cammino è un altro, seguendo la Francia non andremo da nessuna parte, lo si è visto accorciando i 2400 del Derby per ricalcare il Jockey Club, e fa bene Saint Martin quando dice...
Va dove ti porta Endo, più lontano che puoi, giovani e anziani senza distinzione, Responsibleforlove col mirino puntato sulle Oaks, traguardo ambito da ogni femmina che si rispetti, e i due “romani” visti in tutto il loro splendore domenica alle Capannelle, Kaspersky e la guizzante Evil Spell, quest’ultima dominante come poche nel Carlo Chiesa. Segnali forti che lasciano sperare, i Botti uniti scatenando le loro pedine hanno subito fatto capire dove tira il vento ed è quasi certo che saranno loro a giocarsela nelle classiche di primavera, ora che le schermaglie sono finite e le sfide più attese incombono dietro l’angolo...
Qualcosa si scorge all'orizzonte, nomi destinati forse a un domani di gloria, vittorie che lasciano intravvedere obiettivi di spicco nella primavera che si schiude ormai come un fiore dai color già intensi, colori che ridanno speranza dopo un inverno troppo lungo senza cavalli di pregio. San Rossore in festa per il Premop Pisa di Nice Name, qualche goccia sul verde del Prato degli Escoli a sfumare una cornice altre volte bella e radiosa, ma il vincitore è di quelli che meritano attenzione, per lo stacco rabbioso sul filo di lana, per la stoccata che ha travolto i più ardimentosi all'inizio, forse troppo audaci nello slancio fino a metà curva quando dal fondo sono emersi i duellanti che avrebbero risolto la partita come un tempo volando sicuri alla meta...