Padre Aidan il più grande?
Sipario ? Figuriamoci… una volta certo , quando alla fine di ottobre  la campanella ci mandava tutti in vacanza invernale , con appendice romana per chiudere del tutto. I famosi “racconti d’inverno” sui giornali tecnici tenevano viva la passione , anzi la implementavano, durante i cosidetti mesi di riposo al freddo. Interviste a tutti i grandi trainer , bilanci della annata trascorsa, speranze per i futuro. 
Certo, in Italia si correva , ricordate Napoli con il suo Agnano e il San Gennaro che lanciò cavalli come Osmarin e Accrale, oppure Pisa , pochi ma significativi pomeriggi mentre i big svernavano, come Sir Ivor che il mago Vincent portò al mite tepore di San Rossore. Superfluo aggiungere che conquistò Epsom con l’airone a bordo. 
In Francia e Inghilterra spazio ai saltatori, beh anche da noi la indimenticabile riunione di Roma , quanta passione e che fervore.  Ora , giustamente perché il mondo guarda sempre avanti, lo si percorre su e giù tutto l’anno. Tokio e Hong Kong preceduti da Melbourne i prossimi imperdibili appuntamenti come , nel fine settimana, le Breeders che nascono come sfida tra Usa ed Europa e , pian piano, hanno ridefinito i propri contorni. Una due giorni sempre strepitosa e ovviamente non mancano le trasferte europee ma  , adesso, chirurgiche , mirate. 
Tutto vero e tutto bello ma, intanto, ci siamo lasciati alle spalle un fine settimana super chic. Mentre a Roma Stefano Botti dettava legge nelle listed in programma , a Parigi super Aidan faceva strike. Piccola parentesi : ottima idea  far precedere il congedo tecnico romano, sarà domenica con Roma, Lidia Tesio, Ribot – Luciani e Berardelli, con una giornata tutta di super listed cosi da tenere viva per sette giorni la passione  per  la selezione. Solo un appunto : purtroppo il Rumon, ahinoi, ha perduto la qualifica di listed.Ecco, io non lo avrei trasformato in super handicap ma in super condizionata perché cosi si sarebbe tenuta meglio viva la tensione qualitativa necessaria per risalire. La butto lì… 
E’ di Aidan che dobbiamo occuparci. E’ forse lui il più grande di sempre ? Ci va di sicuro molto vicino e forse per risultati aridi lo è davvero, poi ciascuno di noi può amare il suo “grande “ di riferimento, è la meraviglia del nostro amato galoppo.  Che ne dite se ci rinfreschiamo la memoria ? 
Con domenica padre Aidan ha messo insieme in carriera 424 corse di gruppo uno vinte, non so se vi rendete bene conto. Quest’anno è a quota 25, il suo record mi pare sia di 28. Fate voi. Delle 25 super pattern di quest’anno ben 8 sono classiche . Oaks inglesi e irlandesi, Derby idem, poi St Leger, 1000 irlandesi, Poule maschili e derby di Francia. Mitico Aidan. Cosi per condire prima di agitare : 197 gruppi due, 355 gruppi tre e 307 listed. Se poi passiamo ai piazzamenti… ma no basta cosi, dai, capirai 723 nei gruppi uno. 
Perché mi sono messo a parlare di Aidan ? Come perchè ? Non vi saranno certo sfuggite le corse di domenica a Saint Cloud, ovviamente . Criterium International, il pendent delle Observer di Doncaster e il Criterium proprio di Saint Cloud. Uno sul miglio e uno sui 2000 e tutti per i due anni che concludevano la campagna elitaria  europea. Mi sa che abbiamo visto davvero due  futuri tre anni che se la giocheranno. Puerto Rico in avanti  senza indugi , Soumì sempre più a suo agio  , sul miglio. Ecco, questo quasi ultimo Wootton Basset, che perdita santo cielo, è cresciuto, cosi ben plasmato da Aidan, proprio al termine dell’estate quando ha cambiato marcia. E come ama la Francia…. Prima Lagardere ed ora Saint Cloud.
 Intanto è già continuatore alla grande, qui si deve sempre pensare al dopo, e, se tutto andrà come deve andare, a tre anni vedrete che saprà raccogliere, diamogli tempo. Vero, affondavano gli altri tre della maison ma conta che uno abbia vinto. Il posto d’onore di Campacite , lo Zarak che è cresciuto dal quarto dietro sempre a Puerto nel Lagardere , ci stringe il cuore. Eh si , la mano del maestro Jean Claude torna  a farsi sentire. Evviva, che bello. Premessa : il Criterium sui 2000 sovente , sappiamo bene, ti inganna per cosi dire. Eppure questa volta, forse, il laureato sembra avere le stimmate del futuro tre anni che potrebbe essere proprio buono. Pierre Bonnard è il suo nome. Eh si, si “Tesieggia”, prendiamolo come un devoto omaggio al Mago . Questo Camelot su New Appoach, tarato per i 2400, lo avevo già visto molto giusto nelle Zetland , sempre 2000, di Newmarket, aperitivo per Saint Cloud. 
Domenica tosto, uscito dai ranghi con qualche affanno ma poi concreto al massimo nel concludere. C’è tanta materia. Ah , per la cronaca dietro ecco Donacha con A Boy Named Susie. Epsom nel mirino, ci mancherebbe pure. Già e allora sabato ? Altra predica di padre Aidan , questa volta dal pulpito di Doncaster , le Observer appunto, un miglio che porta ovunque. D’accordo erano solo cinque ( ah pero, i partenti scarseggiano a volte un po' ovunque) ma lui comunque si è preso i primi tre posti, di più non poteva fare , ne aveva tre in pista. Vero, il suo più atteso tuttavia  ha subito il terreno, lo ho visto non capace di cambio di passo. Parlo di Benvenuto Cellini, sempre si “Tesieggia”. Mannaggia, avevo visto questo Frankel bello bello , in Irlanda in gruppo due. Sta a vedere che 5 lunghezze le ha mollate a nessuno. Da rivedere per forza e ormai a tre anni. Comunque , se lui è terzo i due davanti sono sempre della maison premiata.
 Guardate che ad Hawk Montain  ( Wootton Basset su Galileo, no dico) non gli si può dire nulla, aveva vinto le Beresford. Forse ci ha ingannato la scelta di Soumì. Battuto , il cesellatore, anche da Action, sempre un fratello di allenamento, che però gli è davanti. E’ “solo”  un Frankel con madre da Scat Daddy. Poi dice che vincono….Vi ricordate il Dark Angel, Time to Run, che aveva “floppato” nel Lagardere di Puerto Rico ? Beh, occhio che l’allievo di Appleby si è preso le Horris Hill a Newbury, seven furlong, e punta alle Ghinee. Buoni che si torna a Saint Cloud perché non è finita. Il Maestro Jean Claude ancora alla grandissima e con l’altro Maestro Cristian che , tocchiamo ferro, è a 30 dal palo, in lotta, della cravache d’or. 
Un cammeo in sella ad Arrow Eagle, il Royal Oak è sempre un gruppo uno, sia pure sui poco utili 3100 metri ( dibattito aperto ma non ora , titolo : gli stayer sono recessivi come i flyer ?). Arrow è un Gleaneagles, beh ora ci dice qualcosa eccome, che Jean Claude aveva  giocato nell’Arco, occhio sesto. Quattro anni che aveva vinto in gruppo due in giugno. Per sua fortuna è classico per attitudine , il Maestro lo ha allungato al volo per acchiappare accessibile target primario. Cristian lo ha gestito come uno da 2400 quindi , nascosto o quasi e poi in scatto perché superiore. Chissà cosa vorrà fare a 5 anni ? Mannaggia quei centometracci in più, 2100 invece di 2000 accessibili. Voglio dire che Gianluca aveva cesellato alla grandissima la bella Zia Agnese ( Romanised su Le Havre) nel Flore. Esausta proprio a cento dal palo ma comunque terza  come nello Psichè estivo e prima vittoriosa nel Cleopatre primaverile. Chapeau, a 4 anni ci dovremmo divertire , salvo mercato , ci mancherebbe.
Potendo la terrei ancora in training, ci sono tanti bei traguardi. Occhio che siamo anche secondi sui lunghi del Belle Nuit con Kiamba, di nuovo Cristian per Mario Baratti, consacrato ormai e con sommo gaudio. La nostra “cultura” del purosangue si fa onore eccome. Bravi. C’era altro ? Hai voglia ma ve lo cercate da soli. De hoc satis.
 Invece belli pronti, intanto per la domenica di Capannelle e, nello stesso fine settimana, il prossimo, per le Breeders che Equtv , come sempre per ogni evento di spessore estero, ci regalerà. E poi… eh già e poi alzataccia , mi sembra martedì , il primo di novembre, che laggiù il Presage non sia solo Nocturno ma ci porti gloria anche di pomeriggio o per noi all’alba, senza scomodare  Puccini. Comunque vada è già stato un successo . Super , ragazzi!
























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