Quando lo sport entra nella Costituzione. Aspetti educativi degli sport equestri
Settembre 2023: la Costituzione Italiana festeggia i suoi 75 anni e si apre allo sport apportando una modifica all’articolo 33. Il momento è storico per lo sport italiano: il suo inserimento nella Costituzione sancisce il diritto di tutti i cittadini alla pratica sportiva, riconoscendone il triplice valore di attività educativa, sociale e di promozione del benessere. Un pieno riconoscimento rispetto al quale siamo tutti chiamati a riflettere, leggendolo sotto la lente delle attività da diporto a noi care: gli sport equestri.
Il primo valore riconosciuto è quello educativo ed è significativo a questo proposito che lo sport sia stato inserito proprio nell’art. 33, storicamente dedicato all’educazione scolastica: lo sport in genere, dunque, educa e fa cultura; quindi, se è vero che rapportarsi ad un pallone o ad una bicicletta può educare e fare cultura, immaginiamo cosa significhi rapportarsi ad un essere senziente quale è il cavallo: la conseguenza è che riscopriamo che gli sport equestri sono in realtà sport di squadra, concetto troppo spesso sopito sotto logiche di coercizione, di addestramento esclusivamente impositivo e scarsamente attento alla costruzione di una relazione biunivoca interspecifica; il valore di sport di squadra non emerge solo in discipline come il Volteggio o il Polo (considerate vere specialità di squadra negli sport equestri), ma anche in qualunque altra disciplina: per comprendere la performance di squadra e per elevare l’equitazione ad un piano educativo superiore è necessario riportare al centro il concetto ed il valore del binomio nella sua interezza.
Alcuni valori come la collaborazione ed il mutuo aiuto, sono propri degli sport di squadra e quindi, in quest’ottica, anche dell’equitazione, in cui allenamento e performance sono del binomio e non singolo (cavaliere o cavallo).
Ovviamente possiamo anche individuare un valore aggiunto che è quello che deriva dalla caratteristica di interspecificità che una comunicazione efficace con il cavallo deve possedere: immaginiamo un giovane adulto che lavora con i cavalli sin da bambino e che (se ha incontrato dei buoni istruttori) ha acquisito la capacità di ascoltare ed interpretare i segnali di comunicazione di una specie vivente diversa dalla sua: ha acquisito capacità metacognitive profonde, tali da conoscere anche i processi cognitivi dell’altro ed intervenire correttamente sugli stessi, quando l’altro è appartenente ad una specie diversa e quindi possiede canali di comunicazione diversi, bisogni diversi, esternazioni diverse; ebbene, questo non sarà forse un giovane adulto facilitato o addirittura potenziato nella comunicazione con l’altro?
Rispetto delle regole, disciplina, spirito di sacrificio, lealtà e molte altre abilità sociali vengono sviluppate da tutti gli sport praticati con serietà e competenza, ma quale sport sensibilizza in maniera estrema la volontà e la capacità di decifrazione dell’altro come l’equitazione? Ecco il “succo” del valore educativo specifico dell’equitazione.
E che dire della capacità di comprendere l’altro nella sua essenza etimologica di cum + prehendere, cioè prendere con sé e quindi far proprio, abbracciare, accogliere? E’ proprio il passaggio che eleva la capacità di capire a quella di comprendere che caratterizza una comunicazione superiore: il verbo capire si dipana tutto sul piano dell’intelletto, mentre il verbo comprendere aggiunge la componente emozionale che si espleta quando l’intelletto di un individuo si unisce all’emozione trasformando un’esperienza in pura condivisione. Di qui il valore inestimabile (ed inestimabilmente educativo) che scaturisce dall’assioma che gli sport equestri (correttamente praticati) posseggono un’intrinseca componente emotiva potentissima, pari o addirittura superiore all’impegno fisico necessario per raggiungere una performance. Il cavaliere ideale è dunque un’atleta dotato di qualità fisiche specifiche, ma anche di peculiarità emotive e comunicative profonde. Più educativo di così…
Vale la pena ricordare, seppur argomento distinto ed afferente al Ministero della Salute, che il valore educativo delle attività col cavallo era stato già sancito e normato nel 2015 quando fu introdotto nei neonati IAA (Interventi Assistiti con gli Animali): al loro interno le AAA (Attività Assistite con gli Animali) coprono un ambito prettamente educativo.
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Riferimento normativo
Costituzione della Repubblica Italiana Art. 33
L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento. -
La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.
La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.
È prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale.
Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.
La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell'attività sportiva in tutte le sue forme.