Ciao Carlo, uomo di cavalli e di antiche saggezze
Se la comunità equestre perde un punto di riferimento, chi lo ha conosciuto piange un amico. Carlo Frattini – istruttore (fu presidente dell’Anie), giudice, direttore di campo, formatore, appassionato di purosangue e di cani (che strana coppia erano Perro e Diana), collezionista di libri a tema equestre, articolista… e si potrebbe continuare a lungo – lascia dietro di sé un vuoto difficile da colmare. Un autentico uomo di cavalli a tutto tondo, capace di trasformare una cavallerizza in un luogo di insegnamento di vita, di profonda conoscenza e di rispetto per gli animali.
Carlo era uno di quei rari uomini che parlano la lingua dei cavalli. A lui bastava uno sguardo, sapeva leggere nella loro anima serenità e tormenti.
Per molti cavalieri e amazzoni – io tra queste. Le nostre telefonate iniziavano sempre con la sua domanda “come sta il Muletto?”, il mio purosangue che tanto gli piaceva – è stato un maestro schietto, senza filtri e integerrimo, l’immancabile coppola in testa. E certamente scomodo. La sua schiena non è mai stata flessibile e ne ha spesso pagato il prezzo.
Infiniti i ricordi, da Garbagnate, con un burrascoso inizio della nostra amicizia, a Bereguardo e a Groppello. Il corso per allenatori fatto insieme a San Siro. Il cavallo innanzitutto, la cultura equestre senza sconti (e la mia sella a volte senza staffili!), nel rispetto assoluto dell’animale.
Frattini è stato il custode di un modo di vivere l’equitazione come arte antica che andava oltre il gesto tecnico e il risultato, in cui il cavallo è compagno, non strumento. "Oggi non è giornata, mettilo al prato".
Nelle sue lezioni - in maneggio, in campagna, tra i box o in club house - si intrecciavano esperienza, solidissima competenza tecnica, conoscenza dei cavalli, antica saggezza popolare, empatia, onestà intellettuale. Era un piacere chiacchierare, dalla storia al comportamento, alzando sempre la conversazione di un buco.
Ti saluto con tristezza e con una gratitudine che non si spegne. Rimani nei ricordi, in quel modo di stare accanto ai cavalli con sincerità che era la tua firma più autentica. Mi mancherai quando farò tesoro del tempo trascorso insieme e dei tuoi insegnamenti.
Ciao Carlo, è stato un onore galoppare insieme – tu con Gabriel, io con Mull of Kintyre – lungo quegli argini del Ticino dove l’inverno condensava il respiro dei nostri cavalli.
La direttrice Maria Lucia Galli e tutta redazione di Cavallo2000 si stringono alla famiglia in questo momento di cordoglio.