Domenica a Vincennes il campionato del mondo al trotto montato
VINCENNES. Domenica di gala a Parigi, con il Prix de Cornulier, il campionato del mondo al trotto montato. L'edizione 2025 della prova di vertice alla sella sembra doversi coniugare al femminile. Quest'anno non c'è soltanto una candidatura in rosa ma un gruppo di favorite in grado di alzare il prestigioso trofeo del Cornulier.
Per arrivare a questa finale al trotto montato, i candidati avevano a disposizione tre prove di selezione, il Prix Jag De Bellouet, il Prix Bilibili e il Prix du Calvados. Il vincitore della race 1, Kalif Landia, è stato indirizzato verso il Prix Bold Eagle a "l'attelé", lasciando spazio, nel borsino delle chances della vigilia, al parterre di specialiste che approdano da tre livelli: 1) lo storico delle piazzate di passate edizioni della corsa, 2) le tre corse di gruppo che regalavano la qualificazione al Cornulier; 3) prove al montato non di gruppo ma che hanno scremato i pretendenti alla top race.
I fari del pronostico inquadrano Gazelle de Val, imbattuta alla sella, montata dal fenomenale Mathieu Mottier e reduce dall'impressionante affermazione nel Prix du Calvados del 5 gennaio quando attacca sull'ultima curva e s'invola verso un successo chiaro e netto precedendo Edition Gema e Jasmine de Vau.
La bella storia di questa edizione del mondiale alla sella è quella di Jezabelle Bie, in costante progresso, laureata del Premio Bilibili che regalerà al suo allenatore Michel Izzo la possibilità di dichiarare il suo primo partente nel Cornulier. Nella race 2 del circuito preparatorio, questa cavalla si è scoperta sopraffina finisseuse venendo a battere Joumba de Guez e Jasmine de Vau in una lotta in dirittura tra cinque cavalli.
Julien Le Mer, un altro degli allenatori specialisti delle corse al trotto montato, ha preferito un percorso più defilato per arrivare al gran giorno. Ha impiegato la sua cavalla migliore alla sella, Idéale Du Chene, una sette anni da Bird Parker, in tre test di cui due non di gruppo e affrontando il Calvados a fari spenti, soltanto per un lavoro di rifinitura. E' una cavalla di classe che ha impressionato nelle prime due uscite, dimostrando anche di possedere duttilità tattica. La figlia di Bird Parker ha vinto con un gran finale nella corsa del 28 novembre, poi il 21 dicembre ha preso la testa sulla discesa e ha vinto in controllo in un Prix Jules Lemonnier che qualcosa conta sempre nell'iter di avvicinamento al campionato del mondo alla sella.
Tra le femmine che possono vincere il Cornulier 2025 c'è anche Joumba De Guez, letteralmente trasformata in questo hiver sotto il training di Nicolas Bazire. In sella c'è Eric Raffin, jockey dalle mani di velluto e che insegue il suo quarto sigillo nel campionato del mondo al montato.
Dal marcatore dell'ultima edizione della classicissima alla sella arrivano due pensionarie di un mago di questa corsa, Joel Hallais che seguirà dalla tribuna la seconda e la quarta classificata dello scorso anno: Hirondelle du Rib, argento del Cornulier 2024, e Ina Du Rib, quarta dodici mesi or sono.
Il Cornulier è un gruppo 1 dotato di ben 700 mila euro, la distanza è quella dei 2700 metri. Dopo la partenza si approda al passaggio davanti alle tribune dove spesso cambia la leadership della competizione con qualche concorrente che avanza dal gruppo puntando deciso sulla testa della corsa. Un altro punto del percorso dove può cambiare il plastico della corsa è la discesa. Qui una delle potenziali vincitrici può palesarsi, decidere di dare uno strappo e prendere il comando. Gestire tatticamente la prova già dalla discesa può essere decisivo sul risultato.
Spesso il Cornulier si vince sulla discesa, come quando Merckx scattava sul Capo Berta alla Sanremo. Alla discesa segue una fase interlocutoria, quella del tratto piano. L'inizio della salita è un altro punto del percorso dove si può fare la differenza. Chi è a centro gruppo ha un'occasione per avvicinarsi ai primi. Nel Cornulier è fondamentale arrivare sull'ultima curva nelle prime cinque posizioni in modo da poter piazzare lo speed da vicino. La dirittura è un ampio ventaglione. Chi guarda dalla tribuna deve dare un'occhiata sia verso il cavallo alla corda sia allargando l'obiettivo verso l'esterno. Perchè è al largo che può verificarsi la sciabolata vincente di un cavallo che sotto la spinta del proprio jockey, uno di questi formidabili interpreti del trotto alla sella, da Raffin a Mottier ai due Abrivard, mette a segno la rimonta e davanti ai flash dei fotografi sul traguardo consente al fantino di alzare al cielo di Parigi il frustino mentre il boato della tribuna sembra un lampo, la musica che sale, emozione che talvolta sconfina nella commozione di un proprietario, di un fantino, di un allenatore in attimi, minuti, nella consapevolezza di aver realizzato un'impresa. A volte, il sogno coronato di un'intera carriera. Zolle, fango sui colori della casacca, gli occhiali e il casco, un sorriso e una gioia nell'alzare la coppa al momento della premiazione.
Dolcissima Parigi in una domenica d'inverno. E' il campionato del mondo al trotto montato.