YORK FATALE ? NON SONO MANCATE LE EMOZIONI
Ah York e le sue maledizioni : meeting trappola , favoriti nel baratro, sorprese anche tattiche…Tutto quello che volete ma in fondo sono etichette un po' di comodo. Vero che sovente , beh ogni tanto via, i risultati contraddicono i precedenti ma , forse, molto forse, una ragione ci potrebbe anche essere. York come “sliding door” della stagione.
Riflettiamoci un attimo : Prima dell’Ebor meeting, soprattutto i tre anni , hanno avuto il loro da fare con ghinee varie, derbies altrettanto vari, prove canoniche al Royal Ascot, i primi confronti intergenerazionali, leggi Eclipse e King George. Insomma hanno forse dato e subito ecco che nella antica Eboracum gli tocca un doppio chilometro allungato potenzialmente stellare oppure una sorta di mini derby sui 2400 per andare ad allungare nel St Leger.
E i meno giovani ? Anche loro non ne parliamo, alcuni sono in tiro da sempre perché magari, post Europa, gli è toccato in sorte Hong Kong o il Giappone, poi la Saudi oppure Meydan e di nuovo Europa e trascuriamo il percorso degli americani. Parliamoci chiaro, dalla Pegasus ad Hong Kong una “torneo” via l’altro come nel Tennis. Ad un certo punto si può anche andare oltre la soglia oppure non andare proprio ( i famosi virus).
Ecco forse anche perché , se vi guardate intorno , i campi di partenza sono più rarefatti , soprattutto tra gli anziani. York è come una sorta di fine del girone di andata , assegna il titolo di campione d’estate ma subito dopo si riparte e via col girone di ritorno , anzi forse proprio la pista pianeggiante dello Yorkshire potrebbe essere la prima giornata di ritorno. Tutta questa noiosa premessa per farci una ragione di quello che è successo nella due giorni che ci siamo appena lasciati alle spalle.
Capitolo forma oltre limite : serviti da Lambourn che fa ritornare alla mente , solo per fare un esempio, il nostro Grundy che aveva nelle gambe anche le King George e poi, comunque, si spense nelle Benson e non nelle Great Voltigeur. Comunque Lambourn ci va vicino, due derby e relative preparazioni forse ti logorano. I cavalli parlano solo con i gesti, quello di Lambourn sui 2400 è stato un po' come quello di altri sportivi che , forse, sono oltre la soglia. Spento ed incapace di reagire, sempre che non si tratti di una sola giornata storta. Parentesi : Pride of Arras rinato dopo l’evirazione provvidenziale e, attenti, sulla sua pista, quella dove ha strabiliato nelle Dante.
Stiamo vivendo la stagione dei castroni, onestamente mai cosi tantissimi di primissimo rango. Hanno messo il sigillo sulle ultime due edizione delle King George, diamine. Un altro tre anni sembra lussuoso, Amiloc, stesso team del Pride, guarda un po'. Sono ancora banditi da alcune corse di selezione alta , leggi Arco, oltre ovviamente alle classiche . Forse i tempi che cambiano , nell’ippica il nuovo ha sempre scandito il divenire, ci fanno pensare che quanto prima sarà fisiologico intellettualmente considerare i castroni anche come momento di selezione, almeno indiretta, e per loro si apriranno tutte le gabbie possibili.
Capitolo fuga per la vittoria : Quando abbiamo visto Birr Castle filarsela abbiamo pensato subito a Roberto e Braulio Baeza e al nostro immenso Brigadiere. Piano, non fu la stessa cosa. Braulio pigiò sul pedale ma in maniera costante dal primo all’ultimo metro, alla americana si direbbe, ma gli altri, a cominciare dal Brigadiere, si seppero mantenere a tiro . Il problema fu che Roberto non cedette mai e , chissà, per il Brigadiere potrebbe anche valere la ipotesi girone di ritorno ovvero oltre la soglia.
Birr Castle ha proprio tentato la fuga alla Eros Poli che ha iniziato il Mont Ventoux, leggi dirittura, con 26 minuti di vantaggio . Eros sul palo, pardon in vetta, conservò una miracolosa manciata di secondi di vantaggio ed ora è nella Storia. Birr stava per farcela e comunque non si è dissolto , ha conservato la terza moneta quasi attaccato a Delacroix. Cosa che manderà in tilt coloro che dovranno dargli un rating, salvo conferme future.
Chi vince ha sempre ragione e soprattutto scrive lui la Storia. Ombudsman e il suo team , l’amato Godolphin, la hanno portata a casa ma , forse, un po' di follia nella gestione tattica magari, senza offesa , la potremmo anche supporre. Del resto , comunicazione per gli scettici, occhio alle fresche Sussex… Ma lì la sfortuna ha tolto di mezzo il capitano della squadra. In ogni caso se uno legge il risultato delle Juddmonte dice subito … “ Ah beh regolare, Ombudsman si è preso bella rivincita su Delacroix” . Vabbè, sarà anche cosi , lo zio Gosden la sa lunga e con il Night of Thunder sta , come sempre, lavorando di fino.Arco ? Mah, altri 400 potrebbero essere un viaggio verso l’infinito ma come si fa a dire di no.
Ultimo capitolo : pochi partenti. Già, come nelle Ebor Oaks . Troppo pochi, dai, un gruppo uno… Forse questo il grido più allarmante ed è fenomeno abbastanza diffuso ( lasciamo stare i “recessivi” – lo ha detto il Senatore- flyers) . Come detto potrebbe essere anche una delle conseguenze del villaggio globale e delle tante corse di selezione in programma , quasi quasi sta diventando di distribuzione e non di selezione.
Menomale che Minnie Hauk è una super campionessa con tre Oaks in bacheca ( Epsom, Curragh e York) beh quattro se aggiungiamo le Cheshire. Da sola nobilita ogni corsa, ci mancherebbe ma il problema resta tanto più che una delle quattro , Garden of Eden, terza sul palo, le ha fatto da pacemaker. Chissà come avrà fatto a pizzicare le Ribbesdale…. Minnie poi con quel pedigree : Frankel e Dansili. A chi la daranno quando andrà in razza ? Che bei problemi . Come quello di dove andare a correre. Arco d’accordo ma diretti o passando per il canonico Vermeille che sarebbe poi una vera quarta Oaks , tipo York, cioè contro le vecchie?
Non ai posteri ma ad Aidan l’ardua sentenza… comunque con le corse non ci annoia mai, ci si arrabbia talvolta questo si ma mai ci si annoia. E poi si fanno lavorare le famose cellule grigie, come diceva Poirot, nel senso che si riflette… ecco fatelo anche voi , qualche input ve lo abbiamo fornito