Fantino rivelazione: Sara Spampatti, sempre la corsia giusta.
PISA. E' la soluzione di un handicap affollato, magari anche ben dotato. Leggi i partenti e quando arrivi a 51-50 chili ecco il nome di Sara Spampatti, fantino rivelazione. L'avevamo scoperta a Merano, nel suo talento, nella sua capacità di infilare nella corsia giusta il baio Quello per venire a vincere il Premio delle Alpi. Un cammeo nel tradizionale handicap principale del Ferragosto a Maia.
Sara e l'allievo di Matteo Bonetti si ritrovano all'intersezione delle piste in ottava posizione su un gruppo di dodici cavalli e senza spazio all'interno. Sara fa una conversione verso l'esterno. Una corsa è spazio/tempo e la tua capacità di infilare il tuo purosangue nella corsia da dove si viene avanti. Dove una striscia di terreno, perché galoppabile meglio di altre fasce, ti consente le folate migliori, le più efficaci per lottare la corsa.
Così quel pomeriggio di Ferragosto a Maia, Sara e Quello vengono forte a largo a vincere con merito il Premio delle Alpi. Un'altra bella rimonta di questa fantina è quella del 19 novembre alle Capannelle, in una prova sui 1200 metri della pista all-weather. Con Stolen Glory entra ultima in dirittura ma si infila all'interno del gruppo, un colpo di cravache per svegliare il cavallo, dare il là ad un cambio d'azione e poi soltanto a braccia verso il traguardo. Primo Stolen Glory, Sara Spampatti, 50 chili e mezzo. Il repertorio di questa giovane jockette è completo.
Quando ha un cavallo con le caratteristiche di passista sa correre sui primi. E' accaduto il 9 gennaio a San Rossore quando nel Premio I Sellai di Pisa ha portato al successo Fire Desert in un handicap sui 2000 metri, 50 chili il peso scritto sul programma ufficiale. Sul percorso ha galoppato ai fianchi del leader, accompagnandolo. Poi all'ingresso in retta è passata, un primo allungo, poi via sul passo e poi la richiesta di uno scatto conclusivo a Fire Desert per sfuggire dagli inseguitori nel tratto conclusivo.
Il momento magico della jockette che vince gli handicap è proseguito domenica 12 gennaio, storia del Premio Società Italiana mascalcia. Sara è in sella a un bel cavallo della scuderia di Endo Botti e Cristiana Brivio. Si chiama The Great Brozo, corre con il numero 10 di sellino. La distanza e' quella dei 1500 metri. Alla sgabbiata The Great Brozo figura in quinta posizione.
La corsa si decide all'inizio della dirittura quando Sara fa la mossa decisiva, giudica ideale una fascia di terreno all'interno dei 4 cavalli che aveva davanti. E' lì che si prende un vantaggio, quella corsia d'erba dove si galoppa meglio. The Great Brozo appare in vedetta, spinto a braccia da Sara. E' in totale controllo per tutta la dirittura, soltanto a metà retta un attimo per richiamarlo ancora all'impegno, allo scatto in più quando vede il plotone avvicinarsi. Ma è fatta. Quella mossa da giocatrice di scacchi all'inizio della dirittura è stata tatticamente decisiva oltre ad un cavallo presentato in condizione spettacolare fin dal tondino.
C'è spazio per un bel sorriso al rientro, per le congratulazioni del team. Per quel 'brava' che è un riconoscimento della professionalità di un jockey, l'apprezzamento per aver aggiunto al tuo percorso un altro momento importante. La ragazza dei 51 chili capace di portare al successo un purosangue nelle corse che contano. Sara c'è, braccia, cuore e mente in quel rossetto sotto il casco.