Gran premio Duomo, la storia si fa sempre a Firenze
Al via la 79^ edizione dello storico Gran Premio Duomo gruppo I e corsa per eccellenza dell’impianto fiorentino.
Nove i partenti di 5 anni ed oltre che si sfideranno sui 1660 metri nell’anello bianco del Cesare Meli-Visarno.
Analizzando la corsa, molto equilibrata, individuiamo come primo favorito il fiorentino Dany Capar, nato proprio a pochi km dal capoluogo toscano,con in sulky Ale Gocciadoro e giunto al quarto posto nell’edizione 2024. Always Ek, è reduce da due vittorie in gruppo I: il Nazioni e il Turilli. Ha dimostrato di avere velocità e la connection con il suo driver Magnus Djuse sembra alquanto azzeccata. Da considerarsi in lotta per la testa e soprattutto per la vittoria.
Ideal de San Leandro, unico ospite internazionale, ci riprova dopo uno scorso Duomo in positivo dietro a Vivid Wise as, mentre Bleff Dipa è l’anziano più al top della forma.
Chance Ek con lo scatenato Pippo Gubellini potrebbero essere la sorpresa del giorno: è un connubio che piace e ha sempre dei buoni risultati. Capital Mail, stakanovista sulla pista fiorentina, ci prova ancora, è già vincitore dell’Etruria Maschi e tenterà la doppietta toscana.
Restano le incognite di Diamond Francis e Callisto, penalizzati dai numeri alti.
Grande assente è Akela Pal Ferm che non parteciperà alla corsa così come il suo driver Antonio Di Nardo.
La storica corsa, immersa nel parco delle Cascine, ha visto le eccellenze del trotto italiano e straniero fulminare i record europei e italiani nel corso degli anni. Si cominciò in un ormai lontanissimo 1947 con la vittoria di Magione, in un Italia nel primo dopoguerra e con pochi progetti per il futuro.
Con un boom italiano, si arrivò ben presto agli anni d’oro dell’Ippica: i veri signori e nobili italiani accorrevano negli ippodromi per vedere i loro cavalli tagliare quel traguardo che tanto sà di gloria e onore. Sono gli anni di Tornese e Crevalcore, il primo il Sauro Volante e il secondo il Terribile Baio Scuro.
Sono anni di duelli, la passione si sente in ogni angolo della tribuna, è una toscana divisa in fazioni: Belleiani e Vivaldiani, Tornese e Crevalcore. Nello Bellei non vinse mai il Duomo, Vivaldo invece fu vincitore per ben 5 volte ma è Sergio Brighenti, proveniente dalla lontana Lombardia, a detenere tutt’oggi il record di vittorie nel Duomo: 9.
Lo spettacolo e il prestigio non sono mai mancati nel Duomo: dagli anni d’oro la corsa subì delle modernità che attirarono gli avversari stranieri, siamo nei cosiddetti ‘’gelidi anni ‘80’’ dove vi fu un dominio nordico sulla corsa: Keystone Patriot e Friendly Face fulminatori di record. Agli stranieri Firenze piaceva… pista piccola, veloce e un’ottima cucina locale.
La dominazione straniera continuò negli anni, almeno fino alla crisi ippica cominciata nel 2010. La concorrenza straniera via via diminuiva ma gli italiani crescevano di qualità. Pacha dei Greppi, il leone del Visarno, reduce da un vincente Federnat, con la vittoria nel Duomo, animò di nuovo quella passione dei piccoli proprietari che si era persa dopo la crisi. Poco più tardi Urlo dei Venti fece risvegliare quella tribuna desolata in un boato vincente: record della corsa in 1.10.5.
Siamo nel 2024 e le tribune sono colme di appassionati: è l’ultima corsa di Vivid Wise As e il suo driver, Ale Gocciadoro, piange in premiazione dopo l’ennesima vittoria di questo campione intramontabile.
Una corsa equilibrata è l’edizione 2025. Sicuramente non mancheranno il prestigio e la velocità che l’ippodromo fiorentino sa darci.