DAHLIA, LA USURPATRICE . ASSOLUTAMETE NO : MERAVIGLIOSA GIGANTESCA CAMPIONESSA INTERNAZIONALE
Allez France, ah che nome , che fascino, che emozioni che trasmetteva, la Regina di Longchamp . La abbiamo amata e con lei Yves e casa Wildenstein. E Dahlia allora ? Che vergogna , la abbiamo sempre messa in un angolo, mai verso di lei un gesto di generosa comprensione. Follie giovanili e passionali.
Per fortuna che il tempo cancella anche le colpe, il prodigio della prescrizione. Facciamo piena ammenda adesso. La figlia di Vaguely Noble ( un mistero che , dopo aver generato fuoriclasse, non sia stato padre di stalloni o di fattrici) è stata una limpida, gigantesca, sontuosa fuoriclasse. Di più : una delle prime inarrivabili mercuriane a tutto campo anzi mondo. L’opposto della figlia di Sea Bird che odiava viaggiare anche in van. Come lei anche Dahlia festeggia ricorrenza piena : 55 anni dalla nascita.
Piccola cattiveria : il Racehorse diede ad Allez France valutazione massima di 136, a Dahlia 135. Incollatura. Basta ripicche , siamo qui a celebrare una inarrivabile campionessa di tutti i tempi. Ha corso tanto da due a sei anni : 43 volte in pista, 15 volte da trionfatrice, 12 volte piazzata. Allez ha corso esattamente la metà delle volte o quasi, 21 con 13 risalti pieni e 5 piazzamenti. Dahlia ha vinto da 1000 fino a 2600 metri, la “ nostra” da 1600 a 2400.
Beh ma cosi è davvero un voler continuare a mettere il dito nella piaga, basta punzecchiature. Beh , una ultima cattiveria va concessa : nelle Poules e nel Diane è stata “ piallata” da Allez France e nelle King George del secolo col binocolo è riuscita ad inquadrare , dal terzo posto, i posteriori di Grundy e Bustino. Il fatto è che Maurice e con lui il patron dell’argento non si tiravano mai indietro, eh su 43 corse ce ne sono state una decina di troppo ma lei era di una serietà e generosità pazzeschi : gli facevi un cenno , si toglieva la tuta e scendeva in campo anche senza riscaldamento. Ogni tanto e per forza prendeva il palo o la traversa.
Adesso però tenetevi forte perché leggendo l’elenco dei suoi successi si può anche svenire dalla emozione : si , madame è stata immensa. Ha corso e vinto o si è piazzata ovunque. Due King George non scherziamo, solo Enable ne ha vinte tre, lei nella terza ha sbattuto sul muro dei due fenomeni ma nelle due vinte si è lasciata dietro Rheingold e nella seconda Highclere oltre al resto. E le Oaks irlandesi allora ? Vittima nientemeno che Mysterious e Hurry Harriet, ah proprio quella …Altro che e poi il St Alary, il Saint Cloud davanti a On My Way, uno da piazzamento in Arc. Capitolo a parte le Benson a York. Esatto proprio quelle che ci fanno piangere di nuovo ogni volta. Togliamoci il dente : sono quelle del crollo di Grundy ( non corse più) a tre settimane dallo storico Ascot.
Dahlia mostruosa davanti a Card King( uno dei nostri , veniva sempre a correre in Italia) e Star Appeal che aveva vinto il Milano e vincerà a Parigi ( mamma mia che slalom , meglio di Tomba , in tribuna ci abbiamo messo una eternità, quel pomeriggio, a capire chi fosse) .
Attraversare l’oceano per lei fu come guadare un ruscello : Washington DC battendo Big Spruce, Man O’ War su Crafty Khale, Canadian International di nuovo su Big Spruce, Hollywood Invitational davanti a Caucasus. Non scherziamo. E i piazzamenti : i due dietro Allez li conosciamo, nelle Coronation Cup segue Buoy e Tennyson, delle King di Grundy sappiamo, è terza nel Century Handicap, di nuovo terza e quarta nel Washington DC e nel Canadian International . La cosa curiosa e che la ritroviamo piazzata o non piazzata in alcune corse e contro rivali più che inferiori. Forse le usava come preparazione. Chissà. Esempio il Milano in cui non si piazzò .
In razza ? parità con Allez France , praticamente nulla. Non proprio , Dahar ( Lyphard) è stato un eccellente cavallo, piano con le condanne. Ha vinto il Lupin, è terzo nel derby irlandese di El Gran Senor ma è in America che ha fatto fortuna : San Gabriel Handicap, San Marcos Handicap, Century Handicap, San Juan Capistrano handicap oltre a piazzamenti ragguardevoli. Non è pareggio , ha vinto Dahlia come mamma. Che allenatore Maurice, ovviamente Zilber . Straordinario cosmopolita ( madre turca, padre francoungherese) che dal Cairo , dove nacque ne 1920, è partito alla conquista del mondo , via Francia . Giù il cappello perché ha allenato per Fradkoff, Wildenstein , Nelson Bunker Hunt e anche Khaled Abdullah. Rinfrescatevi la memoria perché oltre a Dahlia e suo figlio Dahar ha allenato ragazzacci come Empery, Exceler, Nobiliary che osò Epsom contro Grundy e lo seguì seconda, Trillion, Youth, Estrapade. Ha vinto più di una volta Gran Criterium, Foret, Irish Oaks, King George, Boussac, Washington DC, Canadian International, EP Taylor, Ganay e poi anche Man O’War , Sussex con Ace of Ace davanti ad Habat, eravamo lì. Aggiungete un pizzico di Astartè e Opera e servite in tavola.
Beh, vogliamo parlare di Nelson Bunker Hunt ( 1926 – 2014) … uno che ha vissuto a Dallas, ha fatto i soldoni veri col petrolio ereditato dal padre , già come nella soap opera, poi con l’argento insieme ai fratelli. Praticamente erano i signori incontrastati di questo mercato. Il seguito lo trovate su una Poltrona Per Due, beh più o meno , crollo si ma ci facciamo sempre il cambio. Come Eugenio Colombo, uno dei massimi competenti di cavalli al mondo, anche noi avremmo detto….” Se mi adotta cambio subito il cognome”… Per un decennio abbondante è stato uno dei proprietari e allevatori top dei top in Europa e America,( anche i Italia con la regia di Luigi Turner, ricorderete Carnauba e Quadrupler) la famosa sfida americana la prossima volta. Meritava Dahlia e Dahlia meritava il suo team. Che fortuna aver vissuto quegli anni formidabili !